Il Programma zone a basso potenziale nasce dalla constatazione che in alcune zone del Cantone Ticino “vi sono elementi di potenziale non sfruttati”. Il Programma mira pertanto a definire un insieme di aiuti specifici per promuovere, in queste aree, l’avvio di progetti di sviluppo locale in grado di generare ricadute economiche positive nel medio e lungo termine. Esso prevede:

  1. L’identificazione delle zone a basso potenziale secondo le diverse fasce di competitività e l’individuazione delle specializzazioni locali e delle possibili traiettorie di sviluppo;
  2. Un bando di concorso per l’attribuzione di un contributo massimo di CHF 100'000 per area (al massimo 8 aree) per l’allestimento di un piano di sviluppo locale o per l’approfondimento dei masterplan esistenti;
  3. La selezione e l’elaborazione dei masterplan con l’attribuzione di un mandato a consulenti che accompagnino gli attori locali nell’elaborazione e la condivisione del progetto di sviluppo locale;
  4. La realizzazione dei progetti identificati e il monitoraggio dei risultati.

Le risorse finanziarie disponibili ammontano a CHF 1’000'000.- così ripartiti: CHF 800'000.- per l’elaborazione dei masterplan, CHF 130'000.- per sostenere 2-3 progetti concreti che dovessero emergere nel Programma e i restanti CHF 70'000.- per identificare le zone a basso potenziale, per una ricerca sulle best practices in regioni analoghe e per la gestione del progetto e il monitoraggio dei risultati.

 

Le zone a basso potenziale 


Sulla base di uno studio dell’Istituto di ricerche economiche (IRE), il Consiglio di Stato e il Gruppo strategico per la politica regionale hanno definito zone a basso potenziale le seguenti regioni:

  • Zone a basso potenziale: Valle di Blenio, Valle Verzasca, Centovalli, Valle Onsernone, Alta Valle Maggia;
  • Zone degne di attenzione: Leventina e Rovana.